Istruzioni di voto per il Referendum Costituzionale da parte del Segretario Generale del CGIE

 Comunicato stampa del Segretario Generale del CGIE

Alla vigilia del voto referendario per la riforma costituzionale al quale parteciperanno oltre quattro milioni di cittadini aventi diritto stabilmente residenti o temporaneamente domiciliati all’estero il consiglio generale degli italiani all’estero invita:  i Comites, il mondo associativo, le numerose organizzazioni nazionali presenti all’estero a promuovere la partecipazione al voto perché l’esercizio di questo diritto è un dovere civico, a vigilare affinché il voto sia garantito a tutti i cittadini aventi diritto e auspica la massima trasparenza per garantire pari opportunità e uguaglianza, ricordando nel rispetto dei dettami costituzionali che il voto è libero, segreto, diretto e uguale. Il CGIE auspica un vivo e civile protagonismo dei cittadini italiani all’estero per contribuire a mantenere vivi e saldi i principi, che hanno reso grande la storia del nostro Paese e delle sue istituzioni.  La data del voto referendario in Italia è il 4 dicembre mentre all’estero è anticipata di due settimane.
Per cosa si vota?

Quesito referendario: “Approvate il testo della legge costituzionale concernente ‘disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione’, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?”.
Votando SÌ, l’elettore esprime la volontà di APPROVARE la riforma costituzionale votata dal Parlamento. Votando NO, l’elettore esprime la volontà di NON APPROVARE la riforma costituzionale votata dal Parlamento.
Chi vota all’estero?

Votano all’estero per corrispondenza:
– gli elettori iscritti all’AIRE residenti nei Paesi nei quali le condizioni locali consentono il voto per corrispondenza;

– gli elettori temporaneamente all’estero per motivi di lavoro, studio o cure mediche che abbiano presentato l’opzione per il voto  all’estero entro il 2 novembre 2016, e i loro familiari conviventi, qualora non iscritti all’AIRE.
Come si vota?

Si vota per corrispondenza, con le modalità indicate dalla Legge 27 dicembre 2001 n. 459 e dal Decreto del Presidente della Repubblica 2 aprile 2003 n. 104. In particolare:

a) gli Uffici consolari inviano per posta a ciascun elettore un plico contenente:

– il certificato elettorale (cioè il documento che certifica il diritto di voto);

– la scheda elettorale;

– una busta piccola (di norma di colore bianco);

– una busta di formato più grande, preaffrancata, recante l’indirizzo del competente Ufficio consolare;

– un foglio informativo.

b) l’elettore esprime il proprio voto tracciando un segno (ad es. una croce o una barra) sul rettangolo della scheda che contiene le parole SI o NO utilizzando esclusivamente una penna biro di colore blu o nero;

c) la scheda va inserita nella busta piccola che deve essere accuratamente chiusa e contenere esclusivamente la scheda elettorale;

d) nella busta più grande già affrancata (riportante l’indirizzo dell’Ufficio consolare competente), l’elettore inserisce il tagliando elettorale (dopo averlo staccato dal certificato elettorale seguendo l’apposita linea  tratteggiata) e la busta piccola chiusa, contenente la scheda votata;

e) la busta già affrancata così confezionata deve essere spedita per posta immediatamente, in modo che arrivi all’Ufficio consolare entro – e non oltre – le ore 16:00 (ora locale) del 1° dicembre 2016;

f) le schede pervenute successivamente al suddetto termine non potranno essere scrutinate saranno incenerite.
Si invitano tutti i connazionali, qualora non avessero già provveduto, a voler comunicare tempestivamente ai Consolati e alle Cancellerie Consolari presso le Ambasciate italiane (per posta o per email) il trasferimento della propria residenza. Gli elettori che, alla data del 20 novembre p.v., non avessero ricevuto il plico elettorale, potranno contattare i consolati o le cancellerie consolari presso le Ambasciate italiane per verificare la propria posizione e richiedere – ove ne ricorrano le condizioni – l’emissione di un duplicato.